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LA CULTURA OLTRE I DATI. TERRITORI, VISIONI E STRATEGIE

by / Commenti disabilitati su LA CULTURA OLTRE I DATI. TERRITORI, VISIONI E STRATEGIE / 175 View / 19 settembre 2019

Presentati i dati della cultura in Piemonte nel 2018: stabili le risorse per la cultura, buone le performance dello spettacolo dal vivo, trend negativo per il cinema. Le imprese del sistema della produzione culturale e creativa creano 5,6 miliardi di valore aggiunto. Ma la presentazione della relazione annuale 2018 dell’Osservatorio Culturale del Piemonte invita a guardare ai dati come punto di partenza per ragionare sul ruolo della cultura all’interno di più ampie strategie dei territori. La giornata è occasione di dialogo su ‘Cultura, territori, sviluppo’ tra istituzioni culturali, pubbliche e private di Piemonte, Lombardia e Liguria, per aprire nuove prospettive di confronto e collaborazione.

Di seguito i documenti scaricabili dal sito dell’Osservatorio Culturale del Piemonte:
Report 2018 “La cultura in Piemonte”
Presentazione della Relazione
Documento “I Dieci numeri sulla cultura in Piemonte”

Torino, 19 settembre 2019 – Torna l’evento chiave per scoprire l’andamento di consumi, partecipazione e investimenti in cultura. La Relazione Annuale 2018 dell’Osservatorio Culturale del Piemonte continua a offrire una fotografia della cultura in Regione: lo fa attraverso il racconto dei dati su musei, cinema, biblioteche e spettacolo dal vivo ma anche proponendo una riflessione più ampia su territori, visioni e strategie. Prima del racconto delle performance annuali, Luca Dal Pozzolo, Direttore dell’Osservatorio, ha sottolineato che il semplice dato da solo non è sufficiente a dare una misura del fenomeno culturale: le variazioni percentuali di pochi punti annuali rischiano di essere il più delle volte sovra interpretate e utilizzate a uso e consumo delle polemiche dell’attualità. Tuttavia i dati rimangono fondamentali per orientare le politiche, poiché “Competere per l’allocazione delle risorse comporta fornire prove convincenti sui risultati che possono essere raggiunti con gli investimenti in cultura”. Nell’epoca in cui la valutazione degli investimenti nel settore culturale guarda soprattutto alle ricadute economiche, si sta affermando la convinzione che sono anche altri gli impatti della cultura sui territori: dalla sua relazione con la dimensione del benessere, alla capacità di favorire la coesione sociale sino al contributo che può dare alla sostenibilità ambientale; ma si parla anche del comparto delle industrie culturali e creative e del connubio tra prodotti culturali e digitale, sul quale punta il nuovo ciclo di programmazione europeo 2021-2027 prevedendo uno sviluppo in termini di economia e occupazione. In questo quadro diviene necessario capire cosa può fare la cultura in una visione di sviluppo complessivo del territorio, al fine di favorire politiche integrate con altri settori: il turismo, le politiche industriali, la coesione sociale, la sanità e l’assistenza, l’ambiente, l’istruzione ecc. Come si afferma nel testo introduttivo alla Relazione: “Nessuna visione emerge dai soli dati e, contemporaneamente, nessun disegno strategico può prescindere da una conoscenza ricca dei territori, capace di orientare – e anche sconsigliare – alcune scelte”.

Le politiche dovranno riuscire in futuro a esplicitare il ruolo che desiderano dare alla cultura, in relazione a specifici obiettivi. Non a caso, la mattinata prevede, dopo la presentazione della Relazione Annuale, la sessione ‘Cultura, territori, sviluppo’ che riunisce istituzioni pubbliche e private di Piemonte, Lombardia e Liguria, per aprire nuove prospettive di confronto e collaborazione tra le tre regioni. Un panel ricco che vede la presenza delle principali figure istituzionali dei territori coinvolti: Vittoria Poggio, Assessore Cultura, Turismo, Commercio, Regione Piemonte; Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura, Regione Lombardia; Luca Parodi, Dirigente Settore Cultura e Spettacolo, Regione Liguria; Francesca Paola Leon, Assessore alla cultura, Città di Torino; Filippo Del Corno, Assessore alla cultura, Città di Milano. Saranno inoltre presenti rappresentanti delle Fondazioni: Matteo Bagnasco, Responsabile Area Innovazione Culturale, Compagnia di San Paolo; Giandomenico Genta, Presidente, Fondazione CRC; Davide Maggi, Consigliere di amministrazione, Fondazione Cariplo; Matteo Pessione, Attività istituzionale Fondazione CRT e coordinatore OGR; infine, gli enti del sistema camerale con Vincenzo Ilotte, Presidente, UnionCamere Piemonte e Sergio Valentini, Area Promozione e Sviluppo del territorio, UnionCamere Lombardia.  Un incontro che mira ad esplorare la possibilità di federare in un comparto interregionale gli interessi conoscitivi e di accompagnamento dei processi di programmazione culturale.

I DATI
RISORSE ECONOMICHE
I contributi pubblici e privati a sostegno della cultura in Piemonte nel 2017 ammontano a circa 238 milioni di euro: diminuiscono del 13% le risorse pubbliche mentre quelle private si riducono di poco (del 2% quelle erogate dalle Fondazioni Bancarie, compensate da un aumento delle erogazioni liberali). Rapportata al prodotto interno lordo la spesa per la cultura sostenuta dall’insieme dei soggetti rappresenta lo 0,41%, in linea con quanto è registrato nelle altre regioni del Nord Ovest ad eccezione della Valle d’Aosta. Entrando nel dettaglio dei singoli soggetti, se c’è stato un aumento dell’impegno dello Stato dell’8,3%, è diminuito del 28% l’impegno dell’amministrazione regionale che ha allocato sul territorio 48 milioni di € (tale oscillazione valutata su un arco temporale più ampio resta comunque su livelli al di sopra dei due anni precedenti) e anche la spesa dei Comuni piemontesi ha registrato una contrazione del 10% diffusa in quasi tutte le Amministrazioni (tranne il Comune di Alessandria e di quello di Verbania) con un aumento del 6,5%. Con una spesa pro capite pari a 50,6€, Torino conserva una posizione media tra i Comuni Capoluogo delle Città metropolitane italiane del Nord mentre è al di sopra di quelli meridionali.

IL SISTEMA DELLA PRODUZIONE CULTURALE E CREATIVA: +1,3% di occupati con un valore aggiunto generato di 5,63 miliardi di euro
Nel 2018 il sistema della produzione culturale e creativa in Piemonte conta 21 mila imprese, che hanno occupato circa 85 mila addetti generando un valore aggiunto di poco più di 5,63 miliardi di €, pari al 4,7% di quello prodotto complessivamente dall’economia regionale. Se da un lato il numero di imprese operanti nei diversi ambiti è lievemente calato (si tratta di alcune decine di unità), dall’altro è aumentata leggermente sia l’occupazione (+1,3%) sia la dimensione economica in termini di valore aggiunto prodotto (5,7%), segnali questi di un maggiore consolidamento delle realtà già attive sul mercato ma anche di difficoltà ad aumentare la natalità imprenditoriale.

PARTECIPAZIONE CULTURALE
La partecipazione dei residenti in Piemonte alle attività culturali nel 2018 non segnala variazioni particolarmente significative rispetto al 2017. Anche nel 2018 nessuno dei consumi culturali considerati dall’Indagine Multiscopo Istat riesce a coinvolgere più della metà della popolazione piemontese.  Si ha un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2017 di piemontesi interessati alla lettura: il 48,9% della popolazione in regione ha letto almeno un libro nel corso dell’anno con una diffusione più alta della media nazionale, che si attesta attorno al 41%. Diminuisce il numero di residenti che ha visto almeno un film al cinema, il consumo interessa il 47,6% e segna un -3% rispetto al 2017. Per quanto riguarda la partecipazione museale, se nel 2017 il 35,9% dei piemontesi dichiarava di aver visitato almeno un museo durante i 12 mesi precedenti, la percentuale scende al 34,6 nel 2018. Nel 2018, il 18,2% dei residenti in Piemonte ha assistito almeno a uno spettacolo teatrale nel corso dell’anno. In lieve calo (-1%) anche la partecipazione a concerti sia di musica leggera sia di musica classica che interessano rispettivamente il 20% e il 10% dei piemontesi. In percentuali contenute diminuiscono quindi tutti i consumi culturali svolti “fuori casa” mentre aumenta la diffusione della lettura ed altri consumi culturali “domestici”: nel 2018, infatti, aumenta il numero di piemontesi che afferma di aver guardato la tv (92,3%), ascoltato la radio (60,9%) e di aver navigato in Internet (69,7%).

CONSUMI CULTURALI
Musei e beni culturali: cresce del 5,4% il pubblico del Sistema Museale Regionale, lieve contrazione per il Sistema Museale Metropolitano che invece reagisce bene nel primo semestre del 2019
Nel 2018 i 199 i musei e beni culturali del Piemonte che hanno aderito al monitoraggio dell’Osservatorio (54 afferenti al Sistema Museale Metropolitano di Torino e 145 distribuiti sul restante territorio regionale) hanno registrato complessivamente 6,57 milioni di ingressi confermando, con una lieve flessione, il traguardo raggiunto nel 2017. Considerando unicamente il campione confrontabile di beni (dati degli ultimi 2 anni) la variazione del pubblico dei musei del Piemonte registrerebbe tra il 2017 e il 2018 una contrazione lievemente maggiore e pari all’1,9%.  A incidere maggiormente sull’andamento è il calo degli ingressi del Sistema Museale Metropolitano che nel 2018 segna un -3,7% rispetto all’anno precedente. L’offerta della regione rimane fortemente dipendente ai beni dell’area metropolitana di Torino che realizzano 8 ingressi su 10 rispetto al totale regionale. In particolare, quasi il 60% delle visite registrate nel 2018 è riconducibile ai 4 grandi attrattori che superano i 500 mila ingressi annui: La Venaria, Museo Egizio, Museo del Cinema e Musei Reali. Viceversa, il Sistema Museale Regionale registra un aumento delle visite del 5,4% con buoni risultati raggiunti in tutte le province piemontesi ad eccezione del novarese e torinese. Per quanto riguarda i primi sei mesi del 2019, i musei dell’area metropolitana hanno registrato buone performance di pubblico superando, da gennaio a giugno, i 2,5 milioni di visite circa.
Se le variazioni sul breve periodo sono di difficile interpretazione, è utile tenere in considerazione le differenze sul lungo periodo: considerando il periodo di rilevazione 1998-2018, nonostante la contrazione degli investimenti, le visite al sistema museale sono cresciute ancora, consolidando Torino come meta di turismo culturale. Le flessioni da un anno all’altro possono essere considerate come un’oscillazione fisiologica e contingente, ma allo stesso tempo rappresentano un’occasione per riflettere sulle potenzialità del sistema, per capire se esistano margini di miglioramento per un incremento delle visite e in che misura, a partire da una visione e una strategia per il sistema museale a livello metropolitano:  “Conferire un nuovo mandato, costruire una visione condivisa con i musei stessi, negoziare con gli stakeholder una nuova fase di attenzione e sostegno per il sistema museale a fronte di obiettivi dichiarati e condivisi è indispensabile anche e solo per evitare di usare come unico metro di giudizio il numero degli ingressi, per salutare retoricamente nuovi record del 2% in più e arrovellarsi in polemiche per il 3% in meno”.
Tornando ai dati del 2018, vale la pena segnalare che l’attività espositiva conta 315 mostre monitorate: due mostre della Venaria sono nella top 20 delle mostre con biglietto dedicato più visitate in Italia e 12 mostre in Piemonte con biglietto dedicato hanno registrato più di 30 mila presenze e 2 di queste non si sono svolte in musei e beni di Torino.

Cinema: continua trend negativo, solo Verbania aumenta presenze e incassi (+ 4,7% dei biglietti venduti e + 7,9% di incassi)
I consumi di cinema in regione nel 2018 registrano un ulteriore calo delle presenze, in linea con l’andamento nazionale. Nel 2018 sono stati venduti in Piemonte 6,5 milioni di biglietti, il 6,8% in meno rispetto al 2017, per un incasso complessivo di 41,2 milioni di euro il 5,3% in meno di quanto realizzato nell’anno precedente. Unica provincia in controtendenza è Verbania che registra un incremento del 4,7% dei biglietti venduti e del 7,9% degli incassi. In linea con il 2017 è l’andamento mensile degli spettatori – dipendente molto spesso dalla programmazione – con un ulteriore calo nei mesi di gennaio, aprile e luglio ma con un incremento di pubblico, e di incassi, nei mesi di agosto (+10,3% presenze e 10,8% incassi), novembre (+5,6% presenze e 6,8% incassi) e dicembre (+6,6% presenze e 6,4% incassi).   In testa alle preferenze del pubblico le produzioni americane e le co-produzioni che insieme coprono quasi il 90% degli spettatori e degli incassi della top 20. Tre i film italiani in classifica (‘A casa tutti bene’, ‘Come un gatto in tangenziale’ e ‘Benedetta follia’), nessuno però in grado di raggiungere le 100.000 presenze; 2 i film che riescono a superare i 200.000 biglietti venduti (‘Bohemian Rhapsody’ e ‘Avengers: Infinity War’) mentre 5 pellicole su 20 tra quelle più viste nei cinema del Piemonte sono film d’animazione o di altri generi indirizzati principalmente a un pubblico di bambini e famiglie.

BIBLIOTECHE
Nel 2017 sono state stimate in circa 1,9 milioni le presenze nelle 111 biblioteche civiche piemontesi monitorate, 340 mila sono stati gli iscritti attivi – cioè coloro che nell’ultimo anno hanno utilizzato almeno una volta il servizio di prestito – ovvero il 12% dei residenti in Piemonte, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, di questi sono 46 mila gli iscritti al di sotto dei 14 anni che rappresentano il 14% degli iscritti. Le province in cui è concentrata la maggior parte degli iscritti sono il capoluogo regionale, a Torino infatti nel 2017 sono stati attivi 212 mila iscritti, la provincia alessandrina che conta circa 43 mila iscritti e quella di Cuneo con poco più di 36 mila iscritti ai servizi di prestito. Per quanto riguarda i prestiti, è stata registrata una contrazione del 6% nel 2017 rispetto all’anno precedente: i prestiti locali infatti sono stati di 2,6 milioni rispetto ai 2,7 del 2016, tale andamento si riflette sulla frequenza di lettura degli iscritti che, sebbene rimanga al di sopra dello standard nazionale, è diminuita rispetto all’anno precedente, sono stati infatti 7,7 i documenti presi in prestito da ciascun utente nel 2017. La dimensione occupazionale è stabile rispetto all’anno precedente con circa 1.100 occupati di cui più della metà (57%) dipendenti; riguardo alla dimensione economica si registra una lieve crescita delle spese che nel 2017 ammonta a 27 milioni di Euro. Se le spese generali di funzionamento delle strutture assorbono la quasi totalità delle risorse economiche, circa il 5% – 1,5 milioni € – è riservato agli acquisti per l’incremento del patrimonio, mentre appena il 2% – 604 mila € – è destinato alle attività promozione della lettura. Anche per tali indicatori sono le province di Torino, Alessandria e Cuneo i territori che hanno maggiori capacità di spesa e di personale occupato.  Per quanto riguarda MLOL – My Library On Line dei sistemi piemontesi nel 2018 gli utenti sono stati poco meno di 20 mila con un aumento di circa 1/3 rispetto all’anno precedente, e hanno generato più di 1 milione di consultazioni con un aumento del 42% rispetto all’anno precedente. Anche i prestiti di e-book sono aumentati del 48% passando da 33 mila a poco meno di 50 mila; tuttavia, le preferenze degli utenti sono rivolte ai quotidiani e alle riviste che hanno registrato poco meno di 1 milione di consultazioni con un incremento nel 2018 del 37% rispetto al 2017.

SPETTACOLO DAL VIVO: segno positivo con +14,5% di incassi (56 milioni di euro)
Segno positivo per lo spettacolo dal vivo nel 2018: rispetto all’anno precedente aumentano nel complesso il numero di ingressi (+3,5%) e la spesa totale (+14,5%) anche a fronte di una lieve diminuzione dell’offerta (-2,5%). Nel 2018 si contano circa 12 mila spettacoli proposti al pubblico: di questi, il 69% afferiscono al teatro, il 25% alla musica classica, leggera e jazz e il 6% alla danza. Si contano 2,6 milioni di biglietti venduti e più di 56 milioni di euro di incassi. A incidere sono soprattutto i concerti di musica leggera, con un aumento di circa 5 milioni di euro rispetto al 2017. Anche il teatro registra risultati positivi con musical e commedia musicale che raddoppiano il proprio pubblico (circa 40 mila biglietti venduti in più rispetto al 2017) e un incremento della spesa al botteghino di 1,7 milioni di euro. Negativi i risultati al botteghino della danza: nel 2018 diminuiscono il numero degli spettacoli (-7,5% sul 2017), i biglietti venduti (-16,0%) e gli incassi (-22,3%).